È sempre stata lei in prima linea, fin dalla sua invenzione. Guerre, calamità, spedizioni eroiche, eventi sportivi, annunci epocali, sempre e solo la Radio.
Ai tempi del Coronavirus ancora una volta la radio conquista il primato assoluto nella battaglia di tutti i giorni.
Basterebbe chiederlo ai tanti cittadini di Codogno che si sono visti blindare quel confine territoriale del Comune, quello che spesso e volentieri è solo un cartello per tutti noi per Codogno era diventato un contorno fatto di auto delle Forze dell’Ordine, Forze Armate, Sanitari, Protezione Civile, giornalisti in cerca dell’ultima notizia. Il Comune di Codogno è stato realmente isolato in questa emergenza Coronavirus e quasi non tutti comprendevamo nulla di ciò che stesse accadendo e se in fondo si sarebbe risolto sempre li in poco tempo.
Oggi stiamo imparando ad aspettare ogni giorno le comunicazioni del Dipartimento di Protezione Civile, del Presidente del Consiglio e di qualsiasi autorità che debba informarci di misure preventive che mai avremmo immaginato. Abbiamo vissuto in pochi giorni un susseguirsi di comunicazioni fondamentali per la nostra vita quotidiana che è stato indispensabile dover in qualche modo reperire da qualche fonte.
Codogno per prima ha dovuto conoscere aggiornamenti quotidiani e anche più, per fare questo quale rimedio è mai stato più efficace se non la nostra amatissima radio. Da passione a necessità la radio ancora una volta ha conquistato il suo posto in prima fila in una battaglia, per noi contemporanei la più importante di sempre. Chissà se fra i tanti radioamatori italiani si stia in queste ore riscoprendo una grande passione, direi tutta italiana.
Una pandemia, stiamo affrontando questa assurda pandemia, ma vorremmo immaginare che qualcosa di bello come il radioamatore sia rinato proprio in un momento come questo. Qualcosa di buono ci deve pur essere altrimenti non potremmo dire che #andràtuttobene.
Lunga vita a “Radio Zona Rossa” e Radio Codogno.