Mercoledì 7 luglio, in Monopoli, si sono svolti i funerali di Nino Candia, I7OZV, deceduto il 5 luglio, per anni Consigliere della Sezione ARI di Castellana Grotte, Presidente del Comitato Regionale Puglia ARI nonché grande ed infaticabile organizzatore della Mostra Mercato del Radioamatore della Sezione ARI di Castellana Grotte e collaboratore fraterno della nostra Mostra Mercato.
La S. Messa in suffragio è stata officiata da P. Pio d’Andola, I7DN, Presidente della Sezione ARI di Castellana Grotte, francescano, ofm, Commissario di Terra Santa per la Puglia-Molise. Questa la sua omelia.
Questa mattina avrei voluto parlare direttamente a Nino, in diretta come ultimo collegamento in bassa frequenza alla sua presenza. Ricordare la sua vita come sposo e padre in famiglia, sui mari come Capitano, nelle assemblee nazionali come Presidente, nelle nostre mostre e mercatini come primo solerte organizzatore, mettere in luce i tanti meriti, ancorché misconosciuti da personaggi responsabili. Ma a lui, schivo da apprezzamenti e umile e silenzioso operatore, credo non avrebbe fatto piacere.
Insieme, abbiamo redatto una preghiera per il radioamatore e l’Amen da lui proposto è questo: Benedici, Signore noi radioamatori nonostante le ferite dalle scoraggianti umane cattiverie, noi radioamatori che rimaniamo sempre testimoni e fautori di pace, missionari e apostoli del sapere, umili e coraggiosi tessitori di amicizie fraterne. Amen.
Allora soltanto un ringraziamento affettuoso, accorato, profondo, a te Nino, a nome degli innumerevoli tuoi Amici, compresi i fedelissimi qui presenti, e da moltissimi altri assenti, da te generosamente beneficati. E in nome di questi radioamatori intendo affermare che la tua memoria ci appartiene perché non si spiegherebbe la presenza di Amici accorsi alla tua famiglia e anche qui, provenienti da varie città, con rappresentanti delle Sezioni ARI di Bari, di Puglia, di Pescara, di Basilicata e Calabria e varie Sezioni d’Italia. Tutti siamo grati a te, Nino, soprattutto per la tua amicizia, grande dono di Dio ai noi mortali.
L’amicizia è un risvolto dell’Amore, che tra i radioamatori quando è sincera, spesso diventa evangelica, cioè vera; questa è l’immagine di un’amicizia destinata al futuro, ma che nella vita presente è anticipabile nelle libere scelte degli uomini. Sono i radioamatori i tessitori di umane amicizie con i loro strani operatori sconosciuti, fors’anche nemici per la politica, ma amici per una pace universale senza confini.
E siccome la via di questa Amicizia offre una speranza per salvare l’umanità travolta dalla violenza e dall’odio, ora anche dalla pandemia, tu ti sei donato senza riserve per ringiovanire l’immagine di questa singolare famiglia di radioappassionati, con la richiesta di giustizia, di chiarezza e di verità, ma la incomprensione umana ha tentato di fermare i tuoi nobili sentimenti. Però hai ritrovato l’amore struggente degli amici più sinceri. E ti sei donato con crescente impegno all’organizzazione di Mostre, Convegni e incontri a livelli interprovinciali, e abbiamo respirato con te una atmosfera di amicizie con nuovi ponti di collaborazione. E ti siamo grati.
Poi, improvvisa, la prova, terribile e pesante. Un doloroso silenzioso calvario da noi scoperto solo negli ultimi giorni. E tu non ci avevi detto niente per non addolorarci. Hai voluto soffrire da solo. Ma ora tu non hai bisogno dei nostri complimenti. Ti basta la presenza di questi fedelissimi e della tua adorata, stupenda famiglia. La tua adorata sposa Anna, unitamente ai figli Ornella, Valentina, Viviana, Antonio e gli innumerevoli parenti e nipoti: i quali, oggi, tornati nella tua casa dopo questa cerimonia, non troveranno te: ma ti vedranno in tutte le cose, in tutti gli oggetti, tutte le piccole cose parlano di te: le pareti, l’apparato, l’antenna, il cellulare, i libri, la sedia, la tazza del tuo caffè. Tutto, nella tua casa vuota di te, è piena di te, della tua memoria, della tua presenza.
Sabato mattina, non pensando affatto che sarebbe stato l’ultimo, il mio incontro con te, assieme a Padre Gianfranco, ora a Roma per impegni missionari. Domenica mattina il Signore mi ha riservato una sorpresa, un vero regalo, nel sonno: ha permesso a te di far restituire la visita a me e a tutti i radioamatori riuniti con i frati, forse a posta per te in una cena conviviale come quelle che ci hanno visti innumerevoli volte a festeggiare. Ti sei presentato all’improvviso, sorridente e dicendo: “Posso partecipare?” e tutti in piedi per te in questo nostro strano incontro di sogno. La Signora barista dispone un tavolo speciale per Nino e ci disponiamo ad attendere il tuo caffè senza zucchero. Non c’è stato il tempo: troppa intensa l’atmosfera che mi ha fatto svegliare dal sonno. Grazie, Nino, per quest’ultimo regalo. Hai avuto tanta fretta di partire.
Ora partecipando a questo ultimo liturgico QSO, rinnoviamo insieme il grazie per il dono della tua Amicizia terrena, promettendo non solo un fiore o una lacrima, ma di vivere la tua presenza come lezione di vita, con riconoscenza, tanto per non rendere inutile la tua testimonianza, come è vero che il vero cimitero dei morti è il cuore dei vivi.
Così la nostra amicizia, sarà vera se non si ferma in questa chiesa, ma viene con noi a casa nostra, in mezzo ai guai di ogni giorno, davanti alle nostre apparecchiature, quando stringiamo un microfono, e ogniqualvolta stringiamo la mano di un altro uomo, anche se ancora bendati a causa di altri mali causati da un mondo perverso.
Saremo comunque capaci di vivere i valori in cui tutti, con te, abbiamo creduto e crederemo nonostante i lutti, i dolori, i pianti, però illuminati dalla realtà esaltante della dimensione beatifica nella quale tu sei entrato.
Ma è certo: la risurrezione scuoterà anche le nostre tombe! Forse io stesso sarò tra i primi a incontrarti lassù. E rivivremo una Amicizia eterna, non contaminata da inganni e tradimenti, che durante la vita terrena hanno messo a dura prova la tua onestà. Eppure il sorriso non è scomparso dal tuo volto.
Grazie, Nino! In questa chiesa, oltre alla sofferta presenza dei tuoi cari, di tanti amici sinceri e addolorati, oltre al profumo di incenso, possa tu ora incontrare il sorriso e la beatificante carezza di Dio.
Padre Pio d’Andola, I7DN