Venerdì 26 luglio alle 19.00, presso il Faro di San Cataldo, l’artista Claire Bosi condividerà un momento performativo e installativo nell’ambito della ricerca che ha portato avanti a Bari nel corso del mese di giugno. La sezione A.R.I. di Bari patrocina l’evento grazie alla fattiva collaborazione agli studi dell’artista di I7OHP Oscar Portoghese e IK7FIB Lello Cafaro. I soci sono invitati alla partecipazione.

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Una descrizione della performance artistica:

L’indagine si è sviluppata lungo tre linee di lavoro: il mare e il lavoro connesso alla dimensione marina, visto attraverso lo sguardo dei pescatori sopravvissuti ai cambiamenti economici e legislativi; la trasmissione della memoria affidata ai canti e ai racconti popolari; l’architettura.

L’artista ha dunque operato all’interno di un vasto terreno, costruendo una rete di relazioni con/tra pescatori, architetti, musicisti e ricercatori locali, ponendosi così come un ponte tra sfere di vita e di lavoro diverse.

Claire Bosi ha cercato di superare l’inaccessibilità dei luoghi così come della memoria, sovvertendo il binomio soggetto/oggetto e aprendo canali di relazione tra ricerca e sapere popolare, facendo del canto popolare un’esperienza collettiva.

Un’archeologia della memoria personale che diviene collettiva tramite la sua archiviazione effettuata durante la ricerca. Riprende vita attraverso i processi di riattivazione di questa memoria condivisa con 41°08’24’’ latitudine Nord // 16°50’49’’ longitudine Est .

Una installazione da percorrere, 370 gradini, 62,6 metri di altezza, al Faro di San Cataldo.
Il suono pervade la scala a chiocciola,
frammenti di un’esperienza condivisa prendono forma di materia sonora, fiabe, testi, immagini in movimento, cartoline postali, cartine nautiche di un percorso.
Il suono del mare entra dalle fenditoie del Faro, la materia sonora si diffonde nell’aria, per tornare al mare.

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